La Controluce non è solo sport, è anche elevazione dell’anima.
Fedeli alla linea, postiamo oggi la prima delle grandi poesie della letteratura italiana rivisitata in chiave lasagnona. Chiunque può dare il proprio contributo all’iniziativa.
L’Infinito di Giacomo Leopardi diventa Il Finito (Ode al PalaQuinto). Buona lettura e buona meditazione.
Sempre caro mi fu quest’ermo cesto
e quella retìna, che da tanta parte
de l’ultima sirena l’udito esclude.
Ma giocando e mirando, interminato
spazio di là da quella, e sovrumani
lasagnoneggiamenti, e lontanissima doga
io nel pensier mi fingo, ove per poco
il cor non si spaura. E come Cicogna
odo batter l’ali tra queste fronde, io quello
infinito talento a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
e le passate stagioni, e i Controluminosi
presenti e vivi, e’l suon di Larry…
Così, tra queste amenità,
si annega il pensier mio:
e il lasagnoneggiar
m’è dolce in questo mare.