La Controluce celebra oggi il centenario della Festa della Donna.

Questa festa risale al 1908, quando un gruppo di operaie di una industria tessile di New York scioperò come forma di protesta contro le terribili condizioni di lavoro. Lo sciopero proseguì per diverse giornate, ma fu proprio l’8 marzo che la proprietà bloccò le uscite della fabbrica, impedendo alle operaie di uscire dalla stessa.
Da allora l’8 marzo è diventato il simbolo delle vessazioni che la donna ha dovuto subire nel corso dei secoli; il punto di partenza per il riscatto della propria dignità.

La Controluce saluta tutte le sue preziosissime e appassionate sostenitrici, ricordando loro che i giovani corpi maschili controilluminati sono sempre a loro disposizione, tutto l’anno.

Vi salutiamo con qualche frase sulla festa di oggi; alcune d’autore, altre meno… Stay tuned!

L’amore abita negli occhi della donna, da cui partono i penetranti dardi d’amore che profondono ferite lacerando il cuore (Anonimo)

Nella vendetta e nell’amore, la donna è più barbarica dell’uomo.. (Friedrich Nietzsche)

Quando in una donna l’erotico e il tenero si mescolano, danno origine ad un legame potente, quasi una fissazione (Anais Nin)

Toglietemi tutto, ma non il mio Woodman (molte sue fan, all’unisono)

Donna baffuta sempre piaciuta (Anonimo)

Stanca di essere donna? Vuoi diventare uomo? Buttati dal 7° piano di un palazzo: domani sai come ti svegli?….col c*zzo! (Cinico)

Mettere la propria vita in mano a una donna!?! c’è da rovinarsi! (Nicola)

Nei tuoi silenzi, mi sento un minatore perso nel buio di una miniera, alla ricerca del diamante più prezioso…il tuo CUORE…un bacio tenero perchè sei una donna speciale (Anonimo)

La donna la paragono alla frutta: infatti voglio una mora con 2 belle pere che mi dica che sono fico, che mi limoni, che mi sbucci la banana e che mela dia sempre (Anonimo al mercato Albinelli).

Voglio una donna con la gonna (Vecchioni)

A una ragazza le fa tanto piacere pensare che forse un uomo è innamorato di lei, e allora anche se non è innamorata è un po’ come se lo fosse e diventa molto più carina con gli occhi che splendono e il passo leggero e la voce più leggera e più dolce (N. Ginzburg, È stato così)